Il Tesoro dell’Esquilino: Una Storia di Saccheggi e Scoperte Straordinarie
Nel racconto degli eventi storici che hanno sconvolto la maestosa Roma nel corso dei secoli, uno degli episodi più memorabili è sicuramente il sacco di Roma avvenuto nel 410 d.C. A guidare questa devastante incursione nella Città Eterna fu Alarico, il carismatico capo dei Visigoti, il quale inflisse un colpo fatale al già fragile governo dell’Impero Romano d’Occidente sotto l’imperatore Onorio. Questo evento segnò un capitolo cruciale nella storia dell’antica Roma.
Il Sacco di Roma del 410 D.C.
Il 24 agosto di quell’anno fatidico, le truppe di Alarico fecero il loro ingresso a Roma, determinate a saccheggiare la città e depredarne ogni ricchezza. Per tre giorni e tre notti, l’Urbe fu sottoposta a un saccheggio spietato. Questo terzo assedio dei Visigoti in pochi anni rappresentò un momento di grande sconvolgimento e terrore per gli abitanti di Roma.
Di fronte alla minaccia imminente di perdere tutto, molte famiglie benestanti di Roma adottarono un piano disperato: nascondere i loro beni di maggior pregio nei luoghi più impensabili delle loro sontuose dimore. Molte di queste residenze erano situate sull’Esquilino, un tranquillo quartiere che aveva ospitato sia la famiglia imperiale che i membri più influenti della corte romana sin dal I secolo d.C.
Il Tesoro Nascosto
Sul versante meridionale dell’Esquilino, nei pressi del Colosseo e delle Terme di Traiano, sorgeva una villa sontuosa. Durante l’invasione visigota, i proprietari di questa villa presero la decisione di seppellire alcuni dei loro beni di maggior valore come ultimo tentativo di proteggerli dall’ira dei predoni barbari. Questo tesoro fortunatamente sfuggì alla furia visigota, ma per qualche ragione i proprietari non fecero mai ritorno per recuperare gli oggetti che avevano nascosto.
Il Ritrovamento Straordinario
Vicini al XVIII secolo, sulle rovine di quella villa, si prese la decisione di costruire un monastero destinato ad accogliere le suore dell’ordine di San Francesco di Paola. Fu durante i lavori di costruzione del coro del convento nel 1793 che gli operai trovarono, in un unico punto, un servizio di oggetti d’argento di una bellezza straordinaria. Questo ritrovamento comprendeva undici piatti di varie dimensioni, una bottiglia, due brocche, una patera, un vassoio, un candelabro, una lanterna e due cofanetti lavorati a sbalzo, oltre a sei applicazioni per mobilio e finimenti per cavalli.
Tuttavia, il tesoro non fu subito riconosciuto nella sua importanza e venne inizialmente tenuto segreto. Il prelato responsabile dell’edificio, Giulio Maria della Somaglia, non fu informato della scoperta. Ma con il tempo, il furto dei pezzi venne scoperto e il tesoro divenne oggetto di attenzione e studio da parte degli esperti dell’epoca.
Il Destino del Tesoro dell’Esquilino
(Il prossimo articolo affronterà il destino del Tesoro dell’Esquilino, inclusa la sua valutazione e il suo attuale status presso il British Museum di Londra.)
In questo articolo, abbiamo esplorato l’incredibile storia del Tesoro dell’Esquilino, un’epica saga di saccheggi e scoperte straordinarie che ha catturato l’immaginazione delle persone per secoli. Nelle prossime parti, scopriremo il destino di questo tesoro prezioso e il suo significato nella storia dell’arte e della cultura romana.