La Tradizione della Ceneri e il “Trascinamento” dell’Aringa a Erto

Le tradizioni popolari sono spesso un ricordo vivido del passato e delle usanze culturali che un tempo erano parte integrante della vita delle comunità. Una di queste tradizioni è legata al Mercoledì delle Ceneri, un tempo associato al mangiare di magro e all’inizio della “purga”. In particolare, a Erto, in Friuli Venezia Giulia, questo giorno è celebrato in modo unico attraverso la pratica del “trascinamento” dell’aringa lungo la via principale del paese.

Il Mercoledì delle Ceneri e il Mangiare di Magro

Il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio della Quaresima, un periodo di 40 giorni di digiuno e penitenza che culmina con la Pasqua. In passato, il Mercoledì delle Ceneri era un giorno in cui si osservava il mangiare di magro, il che significava evitare cibi di origine animale come carne e latticini. Questo era un periodo di “purga” per il corpo e lo spirito.

L’Aringa, un Pesce Povero

Uno dei cibi che era spesso consumato durante il Mercoledì delle Ceneri era l’aringa, un pesce azzurro economico e facilmente reperibile. In dialetto friulano, l’aringa può essere chiamata in diversi modi, come “renghe,” “sardelòn,” “cospetòn,” o “capitòn a Forni.” A Erto, essa è conosciuta come “scopetòn.”

Il “Trascinamento” dell’Aringa

La pratica del “trascinamento” dell’aringa è un’usanza unica e curiosa legata al Mercoledì delle Ceneri a Erto. Questo pesce viene caricato su una pala collegata con una corda e poi “trainato” lungo la via principale del paese. Un piccolo corteo di persone partecipa a questa cerimonia, e sono buffamente vestite. La caratteristica principale è la formazione di una catena umana, simile a una cordata di montagna.

La Mimica degli Sforzi dei Boscaioli

L’obiettivo di questa pratica è mimare gli sforzi che si facevano per trascinare i tronchi abbattuti. In passato, in queste comunità montane, il lavoro di boscaioli era comune, e il trascinamento dell’aringa simboleggia l’arduo compito di trasportare tronchi tagliati.

L’Uca la Taia e il Riferimento al Mestiere

Un momento culminante durante il “trascinamento” è quando i partecipanti gridano “Uca la taia!” Questa esclamazione allude al mestiere e alle pesanti attività svolte in questi paesi montani. “Uca la taia” significa “Ecco il tronco!” ed è un richiamo alle fatiche e agli sforzi compiuti dai boscaioli per trascinare i tronchi abbattuti.

Il “trascinamento” dell’aringa a Erto è un’usanza che racconta una parte significativa della storia e della cultura di questa comunità. Rappresenta il rispetto per le tradizioni passate, le attività lavorative che un tempo erano comuni in questi luoghi e la creatività nel celebrare le festività religiose in modo unico. La pratica continua a unire le persone e a mantenere viva la memoria di un tempo passato.

Foto dal sito: https://pociopocio.altervista.org/2020/08/12/feste-tradizionali-in-friuli-traditional-festivals-in-friuli-italy-fiestas-tradicionales-en-friuli/

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